Evoluzione del ruolo della donna nei secoli

Nel corso dei secoli la condizione della donna ha subito notevoli cambiamenti, seguendo l’evoluzione politica, economica e giuridica dei popoli. Oggi, sono molte le donne ad aver superato grandi traguardi, dalla cancelleria tedesca Angela Merkel e la nuova presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, alla giovanissima attivista Greta Thunberg e l’astronauta Samantha Cristoforetti.

Tuttavia, sino al XX secolo, le donne hanno subito discriminazioni significative, sia in campo lavorativo con alcune professioni appannaggio di soli uomini, sia in campo sportivo, basti per esempio pensare al calcio concepito in alcuni Paesi come sola disciplina maschile.

Anche ai tavoli da gioco erano mal viste, sebbene la storia abbia conosciuto donne controcorrente, come la scrittrice inglese Jane Austen, che oltre ad essere un amante dei tavoli di gioco, nei suoi romanzi ha spesso fatto riferimento ai giochi di carte per svelare i tratti della personalità dei suoi personaggi.

Nel mondo occidentale, le donne cominciarono a far sentire la propria voce tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento.

I primi cambiamenti cominciarono a prender forma a seguito dell’industrializzazione, con l’inclusione delle donne nel mondo del lavoro, che le vide protagoniste specialmente durante le guerre mondiali, dovendo sostituire i loro uomini impegnati sul fronte.

Con la fine della Seconda Guerra Mondiale, in Italia le donne hanno conquistato i loro primi diritti, come quello di voto nel 1946, mentre con la Costituzione entrata in vigore nel 1948 si stabilì l’uguaglianza tra i sessi. Nel 1956 venne concessa alle donne la parità retributiva, sebbene ancora oggi si consideri un tasto dolente, mentre nel 1963 si concesse alle donne il diritto di poter svolgere qualsiasi carica, professione o impiego pubblico.

Tuttavia, sebbene oggi si discuta ancora sul tema della discriminazione di genere, le cose stanno cambiando, con sempre più donne che assumono posizioni di rilievo in campo lavorativo, sportivo ed in qualsiasi altro settore in cui un tempo non avrebbero trovato spazio, risultato di una serie di battaglie vinte, ma anche di tante altre perse.

Nel 1975, per esempio, venne sancita la parità legale tra i coniugi, garantendo la possibilità della comunione dei beni. Il diritto all’interruzione volontaria della gravidanza è stato riconosciuto alle donne con la legge del 22 maggio del 1978 n. 94, mentre la legge del 1 aprile 1981 n. 121 ha decretato il diritto delle donne a far parte della Polizia di Stato. Prima di allora, le donne potevano far parte del corpo di polizia femminile, con compiti limitati.

Lo stupro venne considerato un reato solo a seguito della della legge del 15 febbraio 1996 n. 66, con cui vennero istituite le norme contro la violenza sessuale. Fino al 1999, alle donne non era concesso l’accesso al servizio militare, riconosciuto con la legge del 20 ottobre n. 380.

Sul fronte sportivo, solo di recente, a seguito delle Olimpiadi di Londra del 2012, è stato concesso alle donne il diritto di accedere a tutte le discipline sportive in gara.

Tuttavia, la strada da fare affinché le donne vengano considerate alla pari del genere maschile è ancora piuttosto lunga. Basti pensare che ci sono ancora Paesi che applicano restrizioni, negando per legge alle donne di svolgere alcuni lavori, considerate deboli ed inadatte.

Per esempio, in Russia le donne non possono guidare mezzi pesanti, o in Gran Bretagna non possono arruolarsi nel corpo della Royal Marine. Spostandoci verso l’Oriente, in Israele è tuttora in vigore il divieto per le donne di divorziare, in Pakistan quello di testimoniare ai processi, mentre solo negli ultimi anni in Arabia Saudita è stato concesso alle donne il diritto di mettersi alla guida senza l’appoggio di un uomo.

La condizione della donna musulmana è infatti tuttora problematica, con alcuni Paesi tradizionalisti che ancora le privano dei fondamentali diritti umani e civili, come la libertà di spostamento, di espressione ed il diritto allo studio. Tuttavia, si auspica che i progressi conseguiti nel mondo occidentale possano presto prendere piede in tutto il mondo.

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