Torniamo a parlare di assicurazioni e, in particolare, di polizze che riguardano la Svizzera. Il motivo lo capirai molto presto in quanto il dato è di grande importanza. Il bilancio delle assicurazioni sociali svizzere ha registrato un ammontare decisamente fuori scala per gli standard del settore, una cifra che, per certi versi, potrebbe influenzare anche la pianificazione e i rendimenti degli accordi stipulati in altri stati dell’Unione europea.
Nello specifico, il dato emerso dal conteggio per l’anno 2014, effettuato dall’Ufficio federale delle assicurazioni sociali, dimostra la presenza di un’eccedenza di 20,3 miliardi di franchi; solo l’assicurazione sulle malattie segnala un lieve deficit, ma alquanto marginale vista e considerata la portata dell’eccedenza sopracitata. Le entrate sono aumentate maggiormente rispetto alle spese, portando a un risultato di crescita pari al 9,6% rispetto al 2013.
Alla fine del 2014, quindi il capitale finanziario ha superato per la prima volta la soglia degli 800 miliardi di franchi, composti dai 43,1 miliardi della AVS, da quello da 712,5 miliardi della previdenza professionale e da quello della AMal, il quale ha segnato un calo di capitale che lo a condotto a “soli” 12,1 miliardi. A conti fatti, un conteggio impressionante che rispecchia in parte un mutamento economico e finanziario ormai in atto in tutto il Vecchio continente, indirizzato ad un miglioramento delle condizioni sociali e civili dei cittadini, siano essi lavoratori o pensionati.
Per quanto riguarda l’assicurazione di invalidità, il suo dato globale ha toccato i 600 milioni di franchi, mentre i conti dell’assicurazione disoccupazione si sono chiusi in progressione di 600 milioni con, però, un capitale negativo pari a meno di 2,9 miliardi di franchi. Cifre esorbitanti per un quadro generale ad ampio respiro.