prestiti aziendeLa situazione di crisi generalizzata venutasi a consolidare nel corso degli ultimi anni è stato il fattore scatenante di una serie di problematiche economiche e sociali che hanno penalizzato (e continuano a farlo) imprese e nuclei familiari di vario genere. Questo stato emergenziale complica la naturale regolarità di qualsivoglia processo produttivo, intaccando così le fondamenta della stessa società moderna, basata sul soddisfacimento dei beni materiali e immateriali della sua popolazione di riferimento. Per cercare di attenuare il tutto, svariate realtà pubbliche e private hanno delineato un catalogo di offerte e vantaggi indirizzati verso il concetto commerciale di prestito personale.

I prestiti personali hanno, ormai, assunto il ruolo di risolutore per tutte quelle impellenze domestiche, imprenditoriali o sanitarie che penalizzano oltremodo la fruizione di una vita quantomeno dignitosa. Nonostante ciò, non mancano le criticità del caso, come ad esempio quelle relative ad alcune categorie di attività imprenditoriali dislocate lungo il territorio italiano. A causa di una crisi persistente, infatti, molteplici aziende non riescono a rispettare gli impegni assunti nei confronti di banche e società di finanziamento aumentando, indirettamente, il senso di sfiducia degli enti erogatori nei confronti dei loro clienti. Un effetto domino controproducente, altamente nocivo per la riconquista del benessere collettivo.

C’è, però, da dire che non è sempre colpa delle piccole e medie imprese, anzi. Secondo un recente studio effettuato dalla CGIA, gli istituti di credito nazionali mostrerebbero un duplice volto in fatto di erogazioni e concessioni personalizzate palesando un favoritismo senza eguali nei confronti dei grandi gruppi imprenditoriali del paese. Una tendenza molto pericolosa, che non tiene conto di un dato piuttosto indiscutibile: il 90% dell’economia italiana è sorretto da aziende di piccolo profilo, complice soprattutto un maggiore radicamento nei rispettivi territori di appartenenza che ne facilita l’insediamento e la successiva distribuzione produttiva.

L’analisi condotta sino ad ora rivela un territorio italiano controverso, dove persistono egoismi e slanci opportunistici di ogni sorta nonostante le difficoltà che attanagliano la stragrande maggioranza della popolazione nazionale. Uno scenario preoccupante, che in un modo o nell’altro dovrà cambiare la propria tendenza e instradarsi verso orizzonti economici, politici, civili e sociali alla portata di tutti.

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