Rime con ato: ecco quali si abbinano meglio e come inserirle in una poesia

“Sole cuore amore” recitava il ritornello di una famosa canzone di qualche anno fa, e si può riprendere la stessa musicalità sfruttando parole che fanno rime con ato. Trovare termini che finiscano con questo suffisso non è difficile, perché è molto utilizzato. Il segreto però è trovare il termine quello giusto per esprimere quello che vogliamo. Ecco qualche suggerimento per capere come procedere.

Rime in ato: il participio passato

Il suffisso ato è davvero molto comune nella lingua italiana, perché è quello che forma il participio passato dei verbi in are, quelli della prima coniugazione. Basta pensare che questi sono i più numerosi, per intuire quante parole si hanno a disposizione per costruire una rima. A partire proprio dallo stesso termine “passato”, che già è in rima.

Qualche esempio? Tra i più più comuni, che vengono utilizzati quotidianamente, citiamo andato, parlato, mandato, mangiato, amato, comprato, pagato. La lista è virtualmente infinita.

Rime con ato: poesie d’amore

Se volete conquistare la persona di cui siete invaghiti, o volete stupire il vostro partner con un’ode a  lei dedicata, le rime con ato sono le più indicate. Perché proprio in questo gruppo trovate i verbi che esprimono i sentimenti; amare, baciare, adorare, legare, sognare, cui si può aggiungere il contrario odiare o allontanare.

Per esempio, riprendendo l’immortale carme Odi et amo del poeta latino Catullo, ci si può cimentare in un componimento sullo stesso stile. “Ti ho odiato e ti ho amato / ma sempre di ho cercato / e ogni notte ti ho sognato”.

E’ possibile anche trovare il modo di inserire il termine giurato, come conferma del proprio amore imperituro, o anche sacrificato, per raccontare cosa si è disposti a lasciar per essere degno di tale relazione.

Gli aggettivi

Il suffisso ato crea anche una serie, anche in questo caso piuttosto lunga, di aggettivi. Quasi tutti derivano da verbi, più o meno utilizzati, ma diventano a tutti gli effetti dei termini che attribuiscono caratteristiche precise a un nome.

Sempre in tema di poesia d’amore, troviamo ammirato, beato, conturbato, deliziato. Per cui potreste azzardare un “di fronte al tuo sorriso beato / resto ammirato e deliziato / e mi sento davvero conturbato”. Un componimento piuttosto romantico, anche se magari un po’ sdolcinato (e se volete, potete aggiungere anche questo aggettivo all’elenco).

Rime con ato, parole comuni

Sebbene si tratti praticamente sempre di parole nate come participio passato di verbi, alcuni termini ora sono parole comuni. Per esempio soldato, malato, carcerato, costato, deputato.

Attenzione ai bisillabi di quattro parole, sempre rischiosi, come lato, fato, dato, nato. Sono sì utili per la rima, ma a patto di calibrare bene l’intera frase e rispettare la metrica.

Scegliendo alcune di queste, si può creare un componimento in rima lasciando da parte l’amore, e spostandosi su un terreno epico.

“Combattè con audacia il sodato / per la patria in cui era nato / ma nulla potè contro il fato / e si ritrovò carcerato”.

Se volete cimentarvi in uno stile letterario ormai poco utilizzato, volendo potreste partire proprio da qui.