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La disoccupazione giovanile è un problema importante che affligge molti Paesi in tutto il mondo. Si riferisce alla situazione in cui i giovani in cerca di lavoro non sono in grado di trovarlo e di avviare una carriera a lungo termine. Vediamo insieme qual è la situazione attuale in Italia.

La disoccupazione giovanile non è un problema da sottovalutare, infatti, spesso genera delle conseguenze negative anche a lungo termine sulla vita dei giovani, come la riduzione del loro reddito nel corso degli anni, la perdita di autostima e la difficoltà ad avere esperienze professionali. Inoltre, può avere ripercussioni negative anche sulla società, come l’aumento della criminalità e dei comportamenti antisociali visti come la risposta di giovani disperati che non riescono a vedere altra strada per il loro futuro.

Per combattere la disoccupazione giovanile è importante che i governi, le organizzazioni internazionali e le aziende si impegnino a fornire maggiori opportunità di lavoro, aiutando i giovani a sviluppare le competenze necessarie per il mercato del lavoro. Tuttavia, spesso questo impegno viene meno.

Con la collaborazione del Servizio Contabile Italiano, abbiamo fatto una panoramica della situazione per quel che riguarda il 2022 e le prospettive per la disoccupazione giovanile nel 2023.

La disoccupazione giovanile in Italia nel 2022

Secondo le stime provvisorie ISTAT, la disoccupazione giovanile, ovvero quella dei giovani tra i 15 e i 24 anni, in Italia nel 2022 è stata del 23%, valore che nel 2021 ammontava al 27,7%, uno dei più alti tra i paesi dell’Unione Europea.

Tra le cause che è possibile identificare per questi dati così elevati c’è sicuramente la pandemia, la quale ha aggravato una situazione che era già precaria. Infatti, ha fatto sì che molte imprese abbiano fermato completamente le assunzioni e, in molti casi, ridotto il personale a causa della crisi economica e i giovani sono stati i più colpiti, perché molti lavori a cui avevano accesso sono stati i primi a essere eliminati o ridotti.

Anche la mancanza di opportunità di lavoro stabili e ben retribuite è una delle cause della disoccupazione giovanile. A conferma di questo possiamo dire con certezza che molte imprese in Italia offrono soltanto lavori a tempo determinato, stage non retribuiti o lavori occasionali, che di certo non garantiscono una sicurezza economica a lungo termine per i più giovani.

Inoltre, il sistema educativo italiano non fornisce sempre alle nuove generazioni le competenze necessarie per affrontare il mercato del lavoro. Infatti, spesso i giovani si ritrovano con un titolo di studio, ma senza una formazione professionale o le competenze tecniche necessarie per svolgere determinati lavori più complessi.

In termini di retribuzione, secondo i dati Eurostat, si può dire che nella fascia 18-24 per un full time non è proprio minima comparata anche al resto d’Europa. Infatti, nel 2020 in Italia la retribuzione media lorda annua ammonta a 15.858, leggermente sotto la media UE €16.849, ma in aumento rispetto al 2019 (€15.485) e al 2018 (€15.325).

Le prospettive per la disoccupazione giovanile nel 2023

Le prospettive per il 2023 per la disoccupazione giovanile in Italia sembrano dipendere da diversi fattori, a partire dalla ripresa economica del paese. Come già detto la pandemia ha avuto un impatto significativo sull’economia italiana e, di conseguenza, sulla disoccupazione giovanile. Tuttavia, se il paese riuscirà a recuperare la crescita economica, la conseguenza sarebbe una crescita anche in termini di domanda di lavoro.

Inoltre, il governo Italiano in questi anni ha adottato alcune politiche volte a favorire l’occupazione giovanile, come programmi di tirocinio e formazione professionale, incentivi per le imprese che assumono giovani e finanziamenti per la creazione di nuove imprese. Questi sforzi, se correttamente sfruttati, potrebbero contribuire a creare nuove opportunità di lavoro.

Infine, le competenze richieste dal mercato del lavoro cambiano costantemente e ci sono crescenti opportunità in settori come la tecnologia, l’innovazione e la sostenibilità ambientale. Se il sistema educativo italiano riuscirà ad adattarsi a questi cambiamenti fornendo ai giovani le competenze necessarie, ci potrebbe essere un maggior equilibrio tra domanda e offerta di lavoro.

Tuttavia, la disoccupazione giovanile in Italia è un problema complesso che richiederà un impegno costante e sforzi congiunti tra governo, istituzioni, imprese e giovani stessi per trovare soluzioni efficaci e sostenibili nel tempo.